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La Gema dura un tempo, la Fabo vince il derby

La tredicesima edizione del derby stracittadino premia nuovamente la Fabo, che allunga l’euforia della vittoria in Coppa Italia mettendo le mani anche sulla sfida contro una Gema dai due volti, efficace e disinvolta nel primo tempo, appassita e poco energica nella ripresa. Il risultato finale (68-77) premia la squadra che ha giocato meglio le fasi decisive, mettendo in campo tutta la qualità che l’ha portata a occupare stabilmente le prime tre posizioni della classifica.

In un Palaterme dalla cornice di pubblico strabocchevole la squadra di Del Re si è presentata con la faccia giusta, per nulla intimorita dall’ottimo inizio di Natali (due giochi da tre punti di fila) e pronta a ribaltare la gara con l’energia necessaria per questo tipo di partite. Il tiro da tre punti della Gema fa male, le triple di Mastrangelo e Savoldelli aprono il primo solco (19-10 al 6’) dando l’idea che la gara potrebbe riservare 40 minuti di grande battaglia, dando per scontato che la Fabo non ci pensa neanche a fare la vittima sacrificale.

E nel momento del bisogno coach Barsotti può chiamare alle armi i suoi scudieri che lo seguono dall’inizio della sua avventura, ovvero Giancarli e Dell’Uomo. Ed è proprio la trottola calabrese a rimettere in partita la Fabo con un paio di incursioni delle sue, confermando la tradizione che lo vuole spesso decisivo nei derby. La Gema replica con i tiri da sotto di Pirani, che si mostra più vivo di Di Pizzo, mentre Barsotti toglie Radunic e si affida ai più efficaci Arrigoni e Natali. In una fase in cui la rimonta Fabo sembra vicina, ecco che la Gema torna a +9 con la tripla di Mazzantini, che fa esplodere il lato casalingo del Palaterme, desideroso di togliersi la scimmia dalla spalla del derby che dura da tre partite.

Pur tirando da tre col 60%, la Gema prende meno rimbalzi e da l’impressione di non avere il vantaggio che avrebbe dovuto avere dopo un primo tempo di qualità. I secondi tiri concessi alla Fabo tengono gli ospiti in partita, e all’intervallo il +2 interno avvisa che il secondo tempo potrebbe essere un’altra storia. E infatti la sensazione è confermata da una Fabo che mette in campo energia e fisicità a quintali, strangolando lentamente una Gema che non trova più spazi e intensità del primo tempo.

Pur costruendo buoni tiri i ragazzi di Del Re non fanno canestro, e nel momento decisivo salgono di tono Chiera e Radunic, che spadroneggia sotto canestro dopo un primo tempo di sofferenza. La Fabo ha tirato male da tre punti fino al 30’, poi ha segnato le triple del break decisivo, tre quasi consecutive con Dell’Uomo e Chiera, punendo una difesa Gema che aveva pur lavorato bene. Sul 54-65 al 33’ la partita sembra in ghiacciaia per la Fabo, che ha ormai il coltello (sportivo) dalla parte del manico e che per certi versi gioca a memoria, sa quando colpire e mostra una difesa che potrebbe tornare utile soprattutto nei playoff.

Il cuore della Gema ricuce fino al -6 (59-65), ma è ancora Dell’Uomo con un missile allo scadere dei 24” a far esultare il popolo Herons. La Gema si arrende, consapevole che non bastano due quarti per resistere fino alla fine ad una squadra in grande fiducia. Quella fiducia che la squadra di Del Re deve ritrovare fin dal match di mercoledi a Cassino.

GEMA MONTECATINI: Mastrangelo 14 (4/7, 2/6), Mazzantini 13 (3/4, 1/2), Pirani 13 (5/7), Di Pizzo 8 (4/8), Corgnati 7 (2/3, 1/1), Savoldelli 6 (0/2, 2/6), Korsunov 5 (1/1, 1/2), Passoni 2 (1/3, 0/5), Angelucci (0/1 da due), Dell’Anna, Benedetti ne, Soare ne. All.: Del Re.
FABO MONTECATINI: Radunic 16 (4/8, 1/2), Chiera 15 (4/4, 2/5), Dell’Uomo 15 (3/4, 2/3), Natali 11 (4/4, 0/2), Arrigoni 8 (3/7), Sgobba 7 (3/4, 0/1), Giancarli 3 (1/2 da due), Benites 2 (1/1, 0/5), Magrini ne, Lorenzi ne, Lorenzetti ne, Carpanzano ne. All.: Barsotti.
ARBITRI: Alberto Rizzi di Vicenza e Dario Di Gennaro di Roma
PARZIALI: 25-18, 39-37, 52-53. Spettatori 2100.


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