La sconfitta di Piacenza chiude un mese di febbraio col segno negativo per la Gema, che ha perso tre delle cinque gare disputate, arrivando comunque al giro di boa del girone di ritorno nella stessa posizione di quando è iniziato, ovvero al quarto posto. Le inseguitrici si battono tra di loro e la classifica inizia ad allungarsi, ma per ambire ai playoff e conservare una posizione che sarebbe oltremodo meritata per quanto prodotto finora, la squadra rossoblù deve fare qualcosa in più, soprattutto ritrovare quella vittoria in trasferta che manca dal 14 gennaio, data del blitz sul campo di Legnano. La gara di Piacenza non offriva un alto coefficiente di difficoltà, contro una squadra che prima di domenica aveva vinto due partite nelle ultime otto, ed una vittoria avrebbe consolidato il quarto posto. E l’inizio ha fatto ben sperare, con poca fatica i ragazzi di Del Re hanno accumulato un vantaggio in doppia cifra e sembravano poter controllare la partita. Invece la tendenza si è rapidamente capovolta, la Gema è incappata in una brutta partita specialmente nella ripresa, subendo l’energia di Piacenza in ogni zona del campo. Le triple di uno scatenato Criconia (high stagionale di 33 punti) e la voglia di vendetta di Rasio (autore di una grande gara ma anche di un gesto deprecabile a fine partita) hanno scavato una fossa che la Gema non è mai riuscita a recuperare, annebbiata nella testa e nel corpo, imbastendo una reazione confusa e poco pungente. Tanto da indurre coach Del Re a spargersi il capo di cenere nel commento post gara: “Abbiamo avuto un ottimo avvio – analizza il coach della Gema – giocando un discreto primo quarto con buone soluzioni e un buon approccio. Nel secondo quarto qualcosa ha iniziato a scricchiolare nonostante vantaggi anche di 10 punti, abbiamo iniziato a subire situazioni di gioco dove sapevamo che loro ci sarebbero andati a nozze. Il dato eloquente è che abbiamo concesso 19 punti da palle perse, che hanno permesso alla Bakery di ricucire il divario e poi scavare il solco”. Nel contesto di una prestazione negativa, il coach livornese ci mette la faccia: “Abbiamo fatto un grosso passo indietro, e se la squadra si presenta così mi assumo tutte le responsabilità. Ci vuole una scossa, ci vuole un atteggiamento diverso, da ora in poi dobbiamo dimostrare di voler uscire da questa situazione e che non siamo quelli di oggi. Il nostro secondo tempo è stato assolutamente insufficiente soprattutto a livello mentale, non siamo stati pronti sulle loro situazioni tattiche, la loro difesa match up ci ha messo in difficoltà, non abbiamo mai cercato vantaggio dalle situazioni, abbiamo avuto poca pazienza e lucidità. Dobbiamo cambiare registro e sono sicuro che i ragazzi lo faranno sin dal primo allenamento di questa settimana”.